Con il primo post in "Note di Lettura" ho provato a fare un po' di chiarezza su come leggere un INCI, ma ovviamente questo è stato solo il primo grande passo per fare luce su questo argomento molto complesso. Esistono molti ingredienti, i loro nomi sono difficili e le loro funzionalità sono molteplici. Che fare?! In nostro soccorso arrivano piccoli consigli che possono aiutarci a fare una bella ed iniziale selezione di cosa scartare a priori dai nostri acquisti, rari o abitudinari che siano.
Prima di tuffarci nella lettura di questa guida, vorrei mettere in chiaro che nessuna sostanza, di per sé va evitata assolutamente, tutto può dipendere dalle quantità e dalla sua funzione. Un buon metodo per scartare un cosmetico (badate bene cosmetico e non farmaco!) è vedere la posizione dell'ingrediente. Semplificando di molto il discorso: sta in cima alla lista? Vuol dire che quell'elemento è presente in alta percentuale, non va bene. Sta in fondo al nostro INCI? Se vi va potete chiudere un occhio.
MiniGuida Lettura INCI (Scarica la versione PDF - Stampabile)
Alcohol (isopropyl)
Denaturante e solvente, è una sostanza derivata dal petrolio ed utilizzata come antigelo o per l'appunto come solvente. E' possibile trovarla in tinture per capelli, creme per le mani, profumi e in altri cosmetici.
C- numero dispari
Vi anticipo che solitamente i numeri, negli INCI, non segnalano nulla di buono. In questo caso parliamo di sostanze sintetiche, solitamente tensioattivi, emulsionanti e solventi, molto semplicemente bisogna controllare che dopo la C vi sia un numero dispari. Possono essere più o meno tossici, allergizzanti, poco o per nulla biodegradabili. In questa categoria troviamo i famosi SLS (Sodio lauril solfato) ed SLES (Sodio Laureth Solfato), tensioattivi con numero dispari (Es. C13-15).
DEA (diethanolamine), MEA (monoethanolamine), TEA (triethanofamine), MIPA (isopropylamine)
Queste diciture si trovano solitamente in compagnia del composto, spesso tensioattivi, neutralizzato (Es. Cocamide MEA, Lauramide DEA). In alcune condizioni, come in presenza di agenti nitrosanti (nitrati, nitriti, ossido di azoto), può rilasciare formaldeide e creare le nitrosoammine, molto pericolose per la loro attività cancerogena. Inutile dire che sono inquinanti, veroo?
DMDM hydantoin, Imidazolidinyl urea (imidurea), diazolidinyl urea, formaldheyde, methylchloroisothiazolinone, methylisothiazolinone, sodium hydroxymethylglycinate, Chlorexidine
Sono conservanti che rilasciano formaldeide, sostanza potenzialmente cancerogena nota anche con il nome commerciale formalina. Questa sostanza può irritare l'apparato respiratorio, causare reazioni alla pelle e/o innescare palpitazioni cardiache. Può essere anche responsabile di dolori articolari, emicranie, dolori al petto, infezioni alle orecchie, fatica cronaca, capogiri, perdita del sonno, depressione, allergie, asma ed infine può aggravare tosse e raffreddori. Ingredienti che rilasciano formaldeide si trovano in molti prodotti per la cura di pelle, corpo e capelli, antitraspiranti e lacca per unghie.
EDTA (Acido etilendiamminotetracetico)
Questa sostanza, sintetizzata partendo da elementi poco carini come l'etilendiammina, la formaldeide ed cianuro di sodio, è utilizzata per migliorare l'azione dei tensioattivi (diminuisce la durezza delle acque) e come coadiuvante di altri additivi battericidi. E' una sostanza altamente inquinante, è un solubilizzante dei metalli e ciò comporta che una volta raggiunto i depositi marini immobilizza i metalli pesanti, lasciandoli così alla mercé dei pesci che ovviamente lo assimilano nelle carni. Negli INCI lo possiamo trovare nel finale di alcuni agenti sequestranti (Es. Tetrasodium EDTA, Calcium Disodium EDTA).
Nonoxynol (nonilfenoli)
Si tratta di una molecola tossica, in grado di interferire con il sistema ormonale (sia nostro che degli organismi acquatici), bandita dai cosmetici venduti nei paesi dell'Unione Europea.
Numeri
La presenza di numeri negli INCI è poco rassicurante. Non è detto che siano sempre garanzia di sostanze pericolose e dannose per la salute e per l'ambiente, ma nella maggior parte dei casi trattasi di elementi poco chiari, sintetici e/o tossici.
PEG (Polietylenglicole o glicole polietilenico ), PPG (Polipropilenglicole o Glicol polipropilenico), Glicol
Si tratta di derivati petroliferi, che contengono impurità residue del processo di etossilazione, ragione per cui sono certe tracce di diossano e/o ossido di etilene (certamente cancerogene). Negli INCI lo troveremo combinato a numeri ed anche a nomi latini e/o inglese, questo perché a differenza dei petrolati PEG e PPG vengono legati con una base, come ad esempio un olio vegetale (Es. PEG-20 Oleate). Il numero associato al PEG o al PPG indica quanti moli di moli di ossido di etilene sono "attaccati" ad ogni mole della base, questo valore ci segnala quanti residui ci sono: motivo per cui è meglio un numero basso che alto. Non è raro trovare la radice Glicol o Glycol, solvente petrolifero, anche in questo caso bisogna fare attenzione.
Petrolati: Petrolatum, Paraffinum liquidum, Vaselina, Mineral Oil
Tanti nomi diversi, ma la sostanza (brutta) è sempre la stessa! Stiamo parlando di sostanze di derivazione petrolifera, scarti che vengono utilizzati in cosmesi.
Polimeri: Carbomer, Crosspolymer, Acrylate(s), Styrene (stirene, stirolo, vinilbenzene), Copolymer (copolimero), Nylon
Sono polimeri sintetici addensanti, di derivazione petrolifera. Non esistono classificazioni specifiche che parlino di agenti cancerogeni certi, ma sul tema ambientale è certa la loro non biodegradabilità.
Il Carbomer è usato in cosmesi come addensante, non è nocivo per la pelle, ma potrebbe creare intolleranze o sensibilizzazioni (viene impiegato a pH 7 che ovviamente non corrisponde al pH fisiologico). Il Crosspolymer è una radice che viene usata per indicare polimeri diversi dal Carbomer.
L'Acrylate(s) è il composto dell'acido acrilico, che viene prodotto prevalentemente dal propilene, un gas ottenuto come sottoprodotto della lavorazione nelle raffinerie petrolifere. E' una sostanza molto reattiva sia da sola che in compagnia di altri composti come lo stirene, che generano polimeri utilizzati nell'industria per preparare plastiche, adesivi, vernici e via dicendo. Come potrete ben immaginare non è nulla di buono.
Lo Styrene è una sostanza sintetica, anzi, trattasi di plastica liquida. La sua funzione è quella di sbiancare il prodotto, nulla più. Oltre a non essere biodegradabili è sospettato come possibile agente cancerogeno.
Il Copolymer si trova accompagnato ad altre diciture ed indica tutte quelle macromolecole, costruite con catene polimeriche contenenti due o più tipi di monomeri. Tutte queste sostanze seguite da Copolymer, sono totalmente sintetiche e per nulla biodegradabili. Sul nylon, fibra sintetica molto utilizzata e famosa per via delle calze, non c'è molto da dire, tranne che si ritrova negli INCI solitamente accompagnato da numeri.
Poloxamer
Si tratta di un polimero simmetrico a blocchi impiegato come emulsionante, solubilizzante, condizionante e tensioattivo. E' una sostanza sintetica, dannosa per la salute, nello specifico per il sistema immunitario, mentre alcuni studi sugli animali hanno mostrato che in alti dosaggi possono esserci effetti negativi sul cervello e/o sistema nervoso.
Secondo studi della Toxicant and Disease Database, la sostanza può causare tossicità al sistema respiratorio ed immunitario, colpendo anche i polmoni manifestandosi con disturbi asmatici e reazioni allergiche. La Cosmetic Ingredient Review Assessments assicura che non vi sono pericoli nell'uso del poloxamer nei cosmetici, ma ammettono che il quadro è in completo, mancano dati e le analisi sono state condotte su un surrogato e non sulla sostanza vera e propria. La RTECS sostiene che possa causare problemi gastrointestinali ed influire sul sistema nervoso e sul cervello, con forme di sonnolenza e lieve depressione. La forma gassosa è quella che parrebbe essere più tossica per la salute umana, c'è comunque da dire che questa sostanza può contenere impurità dannose sia per i consumatori dei prodotti cosmetici, che per l'ambiente stesso in quanto di derivazione sintetica e per niente biodegradabile.
Sui siti italiani sensibili al problema, questa sostanza viene bollata come agente allergenico, oltre che responsabile di sterilità e probabile mutagene.
Siliconi: -one, -thicone, -siloxane
E' un olio ottenuto con processi inquinanti, è molto utilizzato nella cosmesi moderna per via di diversi vantaggi ed effetti che hanno sulla pelle.
E' difficile fare una lista precisa delle sostanze siliconiche, quindi dovremo andare alla ricerca delle finali di queste nomenclature per capire se si tratti di un silicone o meno. Dietro a tutte queste sostanze si nascondono caratteristiche anche completamente diverse, ragion per cui spetta a voi evitarli totalmente od accettare qualche compromesso. Non ha alcuna funzione idratante, anzi, moltre persone riscontrano il problema inverso anche se spesso per accorgersene bisogna sospendere l'utilizzo del prodotto. La disidratazione è dovuta all'elevato potere solvente del silicone, una caratteristica che non danneggia solo la pelle ma denatura i principi attivi vegetali che magari erano presenti nella formula dichiarata nell'INCI.
Studi comprovati, riguardanti il loro utilizzo a lungo termine su pelle, non ve ne sono.
SLS (Sodio lauril solfato) e SLES (Sodio Laureth Solfato)
Tensioattivi molto aggressivi, al punto tale da essere impiegati per detergenti per la pulizia di pavimenti, garage, auto, motori. Li troviamo anche nella cosmesi, in dentifrici, balsami per capelli e shampoo e tutti quei prodotti che creano tanta schiuma. Sono abbastanza famosi a causa di una specie di scandalo, e-mail e siti ne hanno condannato l'uso denunciando la loro presunta ed alta tossicità. A seguito di esami approfonditi, non vi sono dati certi per condannarli così duramente, alcuni sostengono addirittura che debbano essere utilizzati (con moderazione e nelle giuste formule) anche per questioni ecologiche. Vi sembrerà strano ma a volte elementi naturali non sono certezza di compatibilità ambientale e alta biodegradabilità.
Insomma, SLS e SLES, se usate con parsimonia (quindi se non li trovate ai primi posti nell'INCI), se addolcite con altri tensioattivi (possibilmente naturali e delicati) e con proteine, possono essere più delicate e rispettose della pelle.
Triclosan
E' una sostanza chimica antibatterica, registrato come pesticida. La sua struttura molecolare e la formula chimica ricordano la diossina, e non è un caso che la creazione di triclosan, possa proprio produrre questa pericolosissima e tossica, anzi, una delle più tossiche esistenti, sostanza. Per questo motivo il triclosan è stato inserito tra le sostanze chimiche sospetto agente cancerogeno. Può provocare irritazioni alla pelle, sudori freddi, collasso circolatori, convulsioni, coma e addirittura la morte. Viene accumulato nei grassi corporei, ad alti livelli ciò comporta un danneggiamento di organi come fegato e polmoni, può portare alla paralisi, sterilità o diminuzione della fertilità o delle funzioni sessuali, alla soppressione del sistema immunitario, emorragie al cervello, problemi cardiaci e coma. Considerando che utilizziamo queste sostanze giornalmente, si tratta di un avvelenamento lento che si protrae nel tempo. Come se ciò non bastasse, oltre ad accumularsi nel corpo, si può ritrovare nel latte materno. Sarà ovvio anche a voi, ma è meglio specificare che a questa sostanza hanno assegnato un alto indice di rischio per la salute umana e l'ambiente.
-trimonium e -dimonium
trattasi di sostanze solitamente impiegati come antistatici (soprattutto per la detergenza dei capelli). Sono segnalati per la loro acuta tossicità ittica e la scarsa biodegradabilità.
Prima di tuffarci nella lettura di questa guida, vorrei mettere in chiaro che nessuna sostanza, di per sé va evitata assolutamente, tutto può dipendere dalle quantità e dalla sua funzione. Un buon metodo per scartare un cosmetico (badate bene cosmetico e non farmaco!) è vedere la posizione dell'ingrediente. Semplificando di molto il discorso: sta in cima alla lista? Vuol dire che quell'elemento è presente in alta percentuale, non va bene. Sta in fondo al nostro INCI? Se vi va potete chiudere un occhio.
MiniGuida Lettura INCI (Scarica la versione PDF - Stampabile)
Alcohol (isopropyl)
Denaturante e solvente, è una sostanza derivata dal petrolio ed utilizzata come antigelo o per l'appunto come solvente. E' possibile trovarla in tinture per capelli, creme per le mani, profumi e in altri cosmetici.
C- numero dispari
Vi anticipo che solitamente i numeri, negli INCI, non segnalano nulla di buono. In questo caso parliamo di sostanze sintetiche, solitamente tensioattivi, emulsionanti e solventi, molto semplicemente bisogna controllare che dopo la C vi sia un numero dispari. Possono essere più o meno tossici, allergizzanti, poco o per nulla biodegradabili. In questa categoria troviamo i famosi SLS (Sodio lauril solfato) ed SLES (Sodio Laureth Solfato), tensioattivi con numero dispari (Es. C13-15).
DEA (diethanolamine), MEA (monoethanolamine), TEA (triethanofamine), MIPA (isopropylamine)
Queste diciture si trovano solitamente in compagnia del composto, spesso tensioattivi, neutralizzato (Es. Cocamide MEA, Lauramide DEA). In alcune condizioni, come in presenza di agenti nitrosanti (nitrati, nitriti, ossido di azoto), può rilasciare formaldeide e creare le nitrosoammine, molto pericolose per la loro attività cancerogena. Inutile dire che sono inquinanti, veroo?
DMDM hydantoin, Imidazolidinyl urea (imidurea), diazolidinyl urea, formaldheyde, methylchloroisothiazolinone, methylisothiazolinone, sodium hydroxymethylglycinate, Chlorexidine
Sono conservanti che rilasciano formaldeide, sostanza potenzialmente cancerogena nota anche con il nome commerciale formalina. Questa sostanza può irritare l'apparato respiratorio, causare reazioni alla pelle e/o innescare palpitazioni cardiache. Può essere anche responsabile di dolori articolari, emicranie, dolori al petto, infezioni alle orecchie, fatica cronaca, capogiri, perdita del sonno, depressione, allergie, asma ed infine può aggravare tosse e raffreddori. Ingredienti che rilasciano formaldeide si trovano in molti prodotti per la cura di pelle, corpo e capelli, antitraspiranti e lacca per unghie.
EDTA (Acido etilendiamminotetracetico)
Questa sostanza, sintetizzata partendo da elementi poco carini come l'etilendiammina, la formaldeide ed cianuro di sodio, è utilizzata per migliorare l'azione dei tensioattivi (diminuisce la durezza delle acque) e come coadiuvante di altri additivi battericidi. E' una sostanza altamente inquinante, è un solubilizzante dei metalli e ciò comporta che una volta raggiunto i depositi marini immobilizza i metalli pesanti, lasciandoli così alla mercé dei pesci che ovviamente lo assimilano nelle carni. Negli INCI lo possiamo trovare nel finale di alcuni agenti sequestranti (Es. Tetrasodium EDTA, Calcium Disodium EDTA).
Nonoxynol (nonilfenoli)
Si tratta di una molecola tossica, in grado di interferire con il sistema ormonale (sia nostro che degli organismi acquatici), bandita dai cosmetici venduti nei paesi dell'Unione Europea.
Numeri
La presenza di numeri negli INCI è poco rassicurante. Non è detto che siano sempre garanzia di sostanze pericolose e dannose per la salute e per l'ambiente, ma nella maggior parte dei casi trattasi di elementi poco chiari, sintetici e/o tossici.
PEG (Polietylenglicole o glicole polietilenico ), PPG (Polipropilenglicole o Glicol polipropilenico), Glicol
Si tratta di derivati petroliferi, che contengono impurità residue del processo di etossilazione, ragione per cui sono certe tracce di diossano e/o ossido di etilene (certamente cancerogene). Negli INCI lo troveremo combinato a numeri ed anche a nomi latini e/o inglese, questo perché a differenza dei petrolati PEG e PPG vengono legati con una base, come ad esempio un olio vegetale (Es. PEG-20 Oleate). Il numero associato al PEG o al PPG indica quanti moli di moli di ossido di etilene sono "attaccati" ad ogni mole della base, questo valore ci segnala quanti residui ci sono: motivo per cui è meglio un numero basso che alto. Non è raro trovare la radice Glicol o Glycol, solvente petrolifero, anche in questo caso bisogna fare attenzione.
Petrolati: Petrolatum, Paraffinum liquidum, Vaselina, Mineral Oil
Tanti nomi diversi, ma la sostanza (brutta) è sempre la stessa! Stiamo parlando di sostanze di derivazione petrolifera, scarti che vengono utilizzati in cosmesi.
Polimeri: Carbomer, Crosspolymer, Acrylate(s), Styrene (stirene, stirolo, vinilbenzene), Copolymer (copolimero), Nylon
Sono polimeri sintetici addensanti, di derivazione petrolifera. Non esistono classificazioni specifiche che parlino di agenti cancerogeni certi, ma sul tema ambientale è certa la loro non biodegradabilità.
Il Carbomer è usato in cosmesi come addensante, non è nocivo per la pelle, ma potrebbe creare intolleranze o sensibilizzazioni (viene impiegato a pH 7 che ovviamente non corrisponde al pH fisiologico). Il Crosspolymer è una radice che viene usata per indicare polimeri diversi dal Carbomer.
L'Acrylate(s) è il composto dell'acido acrilico, che viene prodotto prevalentemente dal propilene, un gas ottenuto come sottoprodotto della lavorazione nelle raffinerie petrolifere. E' una sostanza molto reattiva sia da sola che in compagnia di altri composti come lo stirene, che generano polimeri utilizzati nell'industria per preparare plastiche, adesivi, vernici e via dicendo. Come potrete ben immaginare non è nulla di buono.
Lo Styrene è una sostanza sintetica, anzi, trattasi di plastica liquida. La sua funzione è quella di sbiancare il prodotto, nulla più. Oltre a non essere biodegradabili è sospettato come possibile agente cancerogeno.
Il Copolymer si trova accompagnato ad altre diciture ed indica tutte quelle macromolecole, costruite con catene polimeriche contenenti due o più tipi di monomeri. Tutte queste sostanze seguite da Copolymer, sono totalmente sintetiche e per nulla biodegradabili. Sul nylon, fibra sintetica molto utilizzata e famosa per via delle calze, non c'è molto da dire, tranne che si ritrova negli INCI solitamente accompagnato da numeri.
Poloxamer
Si tratta di un polimero simmetrico a blocchi impiegato come emulsionante, solubilizzante, condizionante e tensioattivo. E' una sostanza sintetica, dannosa per la salute, nello specifico per il sistema immunitario, mentre alcuni studi sugli animali hanno mostrato che in alti dosaggi possono esserci effetti negativi sul cervello e/o sistema nervoso.
Secondo studi della Toxicant and Disease Database, la sostanza può causare tossicità al sistema respiratorio ed immunitario, colpendo anche i polmoni manifestandosi con disturbi asmatici e reazioni allergiche. La Cosmetic Ingredient Review Assessments assicura che non vi sono pericoli nell'uso del poloxamer nei cosmetici, ma ammettono che il quadro è in completo, mancano dati e le analisi sono state condotte su un surrogato e non sulla sostanza vera e propria. La RTECS sostiene che possa causare problemi gastrointestinali ed influire sul sistema nervoso e sul cervello, con forme di sonnolenza e lieve depressione. La forma gassosa è quella che parrebbe essere più tossica per la salute umana, c'è comunque da dire che questa sostanza può contenere impurità dannose sia per i consumatori dei prodotti cosmetici, che per l'ambiente stesso in quanto di derivazione sintetica e per niente biodegradabile.
Sui siti italiani sensibili al problema, questa sostanza viene bollata come agente allergenico, oltre che responsabile di sterilità e probabile mutagene.
Siliconi: -one, -thicone, -siloxane
E' un olio ottenuto con processi inquinanti, è molto utilizzato nella cosmesi moderna per via di diversi vantaggi ed effetti che hanno sulla pelle.
E' difficile fare una lista precisa delle sostanze siliconiche, quindi dovremo andare alla ricerca delle finali di queste nomenclature per capire se si tratti di un silicone o meno. Dietro a tutte queste sostanze si nascondono caratteristiche anche completamente diverse, ragion per cui spetta a voi evitarli totalmente od accettare qualche compromesso. Non ha alcuna funzione idratante, anzi, moltre persone riscontrano il problema inverso anche se spesso per accorgersene bisogna sospendere l'utilizzo del prodotto. La disidratazione è dovuta all'elevato potere solvente del silicone, una caratteristica che non danneggia solo la pelle ma denatura i principi attivi vegetali che magari erano presenti nella formula dichiarata nell'INCI.
Studi comprovati, riguardanti il loro utilizzo a lungo termine su pelle, non ve ne sono.
SLS (Sodio lauril solfato) e SLES (Sodio Laureth Solfato)
Tensioattivi molto aggressivi, al punto tale da essere impiegati per detergenti per la pulizia di pavimenti, garage, auto, motori. Li troviamo anche nella cosmesi, in dentifrici, balsami per capelli e shampoo e tutti quei prodotti che creano tanta schiuma. Sono abbastanza famosi a causa di una specie di scandalo, e-mail e siti ne hanno condannato l'uso denunciando la loro presunta ed alta tossicità. A seguito di esami approfonditi, non vi sono dati certi per condannarli così duramente, alcuni sostengono addirittura che debbano essere utilizzati (con moderazione e nelle giuste formule) anche per questioni ecologiche. Vi sembrerà strano ma a volte elementi naturali non sono certezza di compatibilità ambientale e alta biodegradabilità.
Insomma, SLS e SLES, se usate con parsimonia (quindi se non li trovate ai primi posti nell'INCI), se addolcite con altri tensioattivi (possibilmente naturali e delicati) e con proteine, possono essere più delicate e rispettose della pelle.
Triclosan
E' una sostanza chimica antibatterica, registrato come pesticida. La sua struttura molecolare e la formula chimica ricordano la diossina, e non è un caso che la creazione di triclosan, possa proprio produrre questa pericolosissima e tossica, anzi, una delle più tossiche esistenti, sostanza. Per questo motivo il triclosan è stato inserito tra le sostanze chimiche sospetto agente cancerogeno. Può provocare irritazioni alla pelle, sudori freddi, collasso circolatori, convulsioni, coma e addirittura la morte. Viene accumulato nei grassi corporei, ad alti livelli ciò comporta un danneggiamento di organi come fegato e polmoni, può portare alla paralisi, sterilità o diminuzione della fertilità o delle funzioni sessuali, alla soppressione del sistema immunitario, emorragie al cervello, problemi cardiaci e coma. Considerando che utilizziamo queste sostanze giornalmente, si tratta di un avvelenamento lento che si protrae nel tempo. Come se ciò non bastasse, oltre ad accumularsi nel corpo, si può ritrovare nel latte materno. Sarà ovvio anche a voi, ma è meglio specificare che a questa sostanza hanno assegnato un alto indice di rischio per la salute umana e l'ambiente.
-trimonium e -dimonium
trattasi di sostanze solitamente impiegati come antistatici (soprattutto per la detergenza dei capelli). Sono segnalati per la loro acuta tossicità ittica e la scarsa biodegradabilità.
Nessun commento:
Posta un commento