Un argomento che mi sta particolarmente a cuore è proprio la saponificazione. E' grazie a quest'arte che mi sono avvicinata allo spignatto.
Un tempo il sapone era un bene comune, veniva creato con prodotti di scarto, che le nostre antenate riuscivano a trasformare in sapone per il bucato e perché no, anche per l'igiene della propria famiglia. Con l'avvento dell'industrializzazione, questa tradizione è andata a perdersi, ma sono certa che alcuni di voi, scavando nel passato del proprio albero genealogico, troveranno donne "saponificatrici".
Fare sapone in casa, al giorno d'oggi, è una pratica più tecnica, elaborata ma comunque alla portata di tutti. Ciò che è importante tenere a mente è che serve cautela e pazienza. Cautela perché andremo a maneggiare sostanze particolari, pazienza perché le nostre saponette dovranno stagionare, un po' come alcuni prodotti alimentari. E' un'arte dove è facile sbizzarrirsi, poiché oltre a semplici saponette all'olio d'oliva, è possibile andare oltre, riuscendo ad ottenere forme, colori e profumi di vario genere. Il costo dell'autoproduzione saponifera è variabile, per saponette "basic", ovvero senza burri vegetali di pregio, ma con ingredienti facilmente reperibili, si possono ottenere già un buon sapone ad un prezzo decisamente contenuto.
Prima di addentrarci nel magico mondo del sapone, è bene però approfondire un argomento molto importante. L'uso di un "ingrediente" particolare, che non deve spaventarvi a morte, ma che non va nemmeno sottovalutato. Sto parlando della soda caustica. E' come maneggiare un coltello, bisogna fare attenzione a quel che si fa, ma non è nemmeno corretto tremare dalla paura temendo chissà quale orrore. La soda caustica non fa buchi nei pavimenti e nemmeno nella vostra pelle, va da sé che non va bevuta, non va annusata come fosse un eau de parfum e via dicendo. Spero che nessuno rinunci a questo fantastico passatempo solo per questo ingrediente, che deve rimanere nostro alleato e che troveremo comunque in futuro nei nostri spignattamenti (volete sapere come? Pazientate...).
Creare sapone solido ha molte tecniche, alcune sono più semplici, altre meno. Farò in modo da accennarvele tutte, ma voi vedrete i risultati personali di solo un paio di metodi. Questo perché non intendo autoprodurre tonnellate di sapone per la mia famiglia e poi alcuni metodi sono davvero impraticabili per le possibilità della mia cucina.
Il sapone è un argomento vasto, se intendete approfondirlo, vi posso solo consigliare quella che considero la mia personale "bibbia". Sto parlando di "Il mio sapone" libro scritto da Patrizia Garzena e Marina Tadiello, edito da FAG, collana Natural Style. E' reperibile in molte librerie fisiche e online. Le vecchie edizioni costano davvero poco, ma anche ai prezzi odierni io continuo a consigliarlo, è l'unico libro, in italiano, completo e davvero ben scritto.
Nel mio piccolo, su questo blog, cercherò di condividere con voi le informazioni basilari per provare a saponificare in autonomia, senza il sussidio di altro materiale.
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